Diana LOMEIHING Maria Luisa CAMPEI
PENTA
ELEMENTE - ELEMENTI
Rassegna d’arte moderna
Galleria Comunale Bressanone
Galleria Comunale Bressanone
dal 07 al 21 dicembre 2007
Circolo Artistico S. Erardo
Circolo Artistico S. Erardo
Acqua fuoco legno metallo terra
水 火 木 金 土
I cinque elementi formano un ciclo energetico che deve essere equilibrato ed armonizzato all’interno del nostro ambiente.
Die immer fliessenden Kräfte des Ausgleichs (Penta Elemente)
Die Kunstschau von Aquarellen und Installationen
mit dem Titel Penta Elemente schliesst die Ausstellungstätigkeit 2007 des
Kunstkreises St. Erhard gelungenerweise ab. Zwei Künstlerinnen wecken die
Neugier auf die Penta Elemente, die zusammen mit der Yin und Yang Theorie die
fernöstliche Lebensanschauung bestimmen. Von Diana Lomeihing ( oder chinesisch
Lo Mei Hing) stammen die Aquarelle und von Maria Luise Campei die
Installationen, beide gehen in ihrer Aussage von den fünf Elementen, dem Yin
und Yang und dem Richtlinien des Taoismus aus.Diana Lo Mei Hing ist gebürtige Hongkong
Chinesin,aber lebte in Mailand und wurde dort ausgebildet, sie besuchte die
Accademia delle Belle Arti von Brera und absolvierte ihren Abschluss mit einer
Dissertation über die Darstellung Buddhas in der indischen und chinesischen
Kunst bei Prof. Raffaele De Grada, dem berühmten italienischen Kunstkritiker.Maria Luise Campei kommt von humanistischen
Studien und beschäftigt sich mit abstrakter Malerei, Strukturmalerei, Collagen
und illusionistischer Ornamentik.
Ausgangspunkt für Diana Lomeihing ist der
energetische Zyklus der fünf Elemente, sowie die ausgleichenden Kräfte von Yin
und Yang. Die fünf Elemente (Erde, Wasser, Feuer, Metall und Holz) befinden
sich in einem ständigen Wechsel von Schöpfung und Zerstörung , genau so wie Yin
und Yang, die als Symbol für männlich-weiblich, für Helle und Dunkelheit, für
Bewegung und Stillstand, für Feuer und Wasser das kosmische Gesetz der Kompensation darstellen. Im
Gegensatz zum westlichen Denken,
handelt es sich dabei nicht um eine dualistische Theorie, wo das Eine das
Andere ausschliesst; für die chinesische Philosophie ist es allein wichtig den
Ausgleich zwischen den entgegengesetzten Kräften zu finden, um zur Harmonie zu
gelangen. Auch in der traditionellen chinesischen Malerei ist die wichtigste
Voraussetzung des künstlerischen Ausdrucks immer die Harmonie der Gefühle, nicht anders als in der Kalligraphie
die als Kunst der Malerei gleichgestellt wird.
In den Aquarellen der chinesischen Künstlerin
besticht vor allem das Fliessende und Unbestimmbare,aber auch das zart
Angedeutete, zwei Aspekte die von der Technik des Aquarells begünstigt werden.
„Alles fliesst“ und bleibt in seinem innersten Kern für uns ungreifbar und
Alles lässt sich wiederum auf das Streben nach dem Gleichgewicht zurückführen,
das zugleich auch das Streben nach der Schönheit ist: Schönheit in der Natur
und Schönheit in der Kunst. Die Titel der Bilder verraten das poetische Talent
der Malerin, die auch Gedichte schreibt; so z.B. „Estate – Tutto si infiamma“ (Sommer – Alles entflammt), „ Inverno – Tutto si ritrae“ (Winter – Alles zieht sich zurück) oder
Yin e Yang – Tutto finisce – tutto comincia“ (Alles endet – Alles beginnt). Lo
Mei Hing hat mit Erfolg und Anerkennung in den verschiedensten künstlerischen
Bereichen gearbeitet, im kreativen Design für Stoffmuster und in der
Collagentechnik, ebenso wie in der Radierung und dem Mosaik.
Seit
zwei Jahren ist Lo Mei Hing von Mailand nach Brixen gezogen, wo sie den Bergen
nahe ist, die sie an ihre Kindheit in China erinnern.
Sie ist Mitglied des St. Erhard Kunstkreises und
wird uns noch mit weiteren Assstellungen überraschen. Diese vorläufig letzte
und sehenswerte Ausstellung in der Rathausgalerie läuft noch bis zum 21.
Dezember.
Christine Matha
Arte concettuale. Alla cinese
Cosa hanno in comune i colori delicati e le forme sognanti di un’acquerello steso su tenue carta di riso ed il colpo devastante inferto allo sterno del farabutto di turno dal Texas ranger Chuck Norris? Sono tutti e due espressione concreta dei principi del taoismo, principi che insegnano ad arrendersi ad una forza che ci assale, ma in modo da impedire che ci colpisca e, nello stesso tempo, farle cambiare direzione. Il segreto sta nel dominare le circostanze senza opporvisi. Come un fiume, seguendo la linea della minor resistenza, compie eleganti curve adattandosi alle caratteristiche morfologiche del terreno, così il cultore di arti marziali agisce adattandosi ai movimenti dell’aggressore, mentre il pennello dell’acquarellista si muove sulla carta senza essere guidato da una precisa progettualità. Tutti e due, Walker e il pittore, si fanno vuoto, vuoto creativo che attrae le cose verso di sé.
Passando dalla concretezza elusiva del taoismo ad una metafora più vicina alla nostra mentalità fabbricatrice si può dire che non è un caso che il Circolo Artistico Sant’Erardo di Bressanone abbia scelto una mostra che esalta il vuoto per contrassegnare la fine di un proprio ciclo protrattosi per un trentennio. La Galleria Comunale di via Portici Maggiori sta infatti per chiudere e non si riaprirà che al termine dei previsti lavori di ampliamento e ristrutturazione per essere gestita con criteri che si preannunciano diversi e, si spera, di più efficace stimolo e valorizzazione dell’attività espositiva locale. Gli acquerelli cui si accennava in apertura sono quelli di Diana Lomeihing, un artista cinese già nota a Bolzano, che qui presenta il meglio della propria più recente produzione. A “contestualizzare” le sue opere provvedono le installazioni della bressanonese Maria Luise Campei che mostra di aver appreso alla perfezione il messaggio che viene del lontano oriente e fornisce un valido contributo ad una sorta di sincretismo creativo che traghetta certo provincialismo di maniera verso una visione decisamente più cosmopolita. Lomehing e Campei mostrano una versione nuova di arte concettuale, una versione in cui la forma passa direttamente dalla mente-cuore al supporto (cartaceo o spaziale) senza passare attraverso la mediazione del raziocinio. La mostra è intitolata “Penta” in riferimento alla teoria cinese dei cinque elementi: acqua (inverno); legno (primavera); fuoco (estate); terra (tarda estate); metallo (autunno). Cinque forze che si alternano ciclicamente in natura e che sono unite da un quinto elemento: quella luce che per Aristotele circonda e soffonde tutti gli altri. Così anche a livello filosofico si celebra un felice connubio tra pensiero cinese e tradizione occidentale.
Senza dimenticare la bellezza che rende il tutto immediatamente fruibile a chi nulla sa di Tao ed Aristotele, ma il cui animo gentile comprende immediatamente di trovarsi di fronte ad una delle tante manifestazioni della verità.
-Georg Von Metz Schiano http://Arte concettuale. Alla cinese
Passando dalla concretezza elusiva del taoismo ad una metafora più vicina alla nostra mentalità fabbricatrice si può dire che non è un caso che il Circolo Artistico Sant’Erardo di Bressanone abbia scelto una mostra che esalta il vuoto per contrassegnare la fine di un proprio ciclo protrattosi per un trentennio. La Galleria Comunale di via Portici Maggiori sta infatti per chiudere e non si riaprirà che al termine dei previsti lavori di ampliamento e ristrutturazione per essere gestita con criteri che si preannunciano diversi e, si spera, di più efficace stimolo e valorizzazione dell’attività espositiva locale. Gli acquerelli cui si accennava in apertura sono quelli di Diana Lomeihing, un artista cinese già nota a Bolzano, che qui presenta il meglio della propria più recente produzione. A “contestualizzare” le sue opere provvedono le installazioni della bressanonese Maria Luise Campei che mostra di aver appreso alla perfezione il messaggio che viene del lontano oriente e fornisce un valido contributo ad una sorta di sincretismo creativo che traghetta certo provincialismo di maniera verso una visione decisamente più cosmopolita. Lomehing e Campei mostrano una versione nuova di arte concettuale, una versione in cui la forma passa direttamente dalla mente-cuore al supporto (cartaceo o spaziale) senza passare attraverso la mediazione del raziocinio. La mostra è intitolata “Penta” in riferimento alla teoria cinese dei cinque elementi: acqua (inverno); legno (primavera); fuoco (estate); terra (tarda estate); metallo (autunno). Cinque forze che si alternano ciclicamente in natura e che sono unite da un quinto elemento: quella luce che per Aristotele circonda e soffonde tutti gli altri. Così anche a livello filosofico si celebra un felice connubio tra pensiero cinese e tradizione occidentale.
Senza dimenticare la bellezza che rende il tutto immediatamente fruibile a chi nulla sa di Tao ed Aristotele, ma il cui animo gentile comprende immediatamente di trovarsi di fronte ad una delle tante manifestazioni della verità.
-Georg Von Metz Schiano http://Arte concettuale. Alla cinese