mercoledì 25 aprile 2012

ANCHE GLI ANIMALI HANNO UN'ANIMA


Anche gli animali sono sotto lo sguardo di Dio, che li ha creati con amore
di Oscar Grazioli
Ho avuto un alterco pubblico con Don Mazzi, uno dei sacerdoti più famosi d’Italia che si occupano del recupero di tossicodipendenti. La sua fama deriva soprattutto dalla partecipazione intensiva ai vari talk show televisivi e alla frequentazione, così si dice, dei “salotti buoni”, quelli frequentati da gente che conta e che soprattutto ha un portafoglio gonfio di banconote. Nulla di male, per carità. Don Mazzi mica se le tiene per sé, le offerte che gli arrivano, sport sempre molto praticato da politici e amministratori vari, anche quelli insospettabili (o meno sospettabili). Lui le spende per una causa apparentemente nobile, in realtà discutibile, dal punto di vista meramente filosofico. La maggior parte delle tossicodipendenze ha un colpevole: il tossicodipendente che, può essere approdato all’eroina per mille motivi diversi, umanamente giustificabili (la società malata, i genitori che non hanno sorvegliato, gli amici di scuola che lo hanno tirato dentro ecc.).

Fatto sta che un rilevante numero di drogati non ha nulla a che fare con queste condizioni. Ho frequentato il loro mondo per molto tempo, per motivi di lavoro e come insegnante e posso garantire che una buona percentuale deriva da eccellenti famiglie e non da diseredati dei suburbi milanesi e ha deliberatamente scelto di andare a spaccare vetri di auto per fregare radio e computer, anziché andare a lavorare in fabbrica otto ore al giorno. Se Don Mazzi, in un’intervista al settimanale Chi ha invitato a far donazioni a “chi salva vite umane, invece di spendere soldi per cani e gatti”, potrei anche rispondere che i miei soldi non andranno mai ai figli di papà che, invece del cartellino da timbrare, hanno scelto la via più facile del consumo e spaccio di paradisi artificiali.

Ma non sono così cattivo, anche perché, ribadisco, ne ho conosciuti a decine di drogati e tutti hanno il diritto di essere aiutati nel miglior modo possibile e anche con i miei soldi, almeno inizialmente. Da qui ad affermare che i soldi spesi per cani e gatti sono gettati via però, ce ne corre e qui il sacerdote sbaglia di grosso, rimangiandosi quel poco di stima che gli avevo concesso in passato. Se il proprietario di un cane o di un gatto deve vergognarsi perché spende due soldi per il loro benessere, come deve sentirsi chi compra un abbonamento in tribuna al Mezza o chi acquista il biglietto in platea per la prima della Scala (presentandosi con relativa pelliccia di visone) o chi compra abiti da 20.000 euro l’uno all’ultima sfilata di moda?

Ho scritto a Don Mazzi che l’amore è una torta infinita. Se una fettina la si riserva al proprio cane c’è da esserne orgogliosi, perché ne rimane un’immensità per tutti gli altri scopi. Per fortuna c’è un altro sacerdote che ha risposto a Don Mazzi scrivendo che “anche gli animali sono sotto lo sguardo di Dio, che li ha creati con amore. Perciò dobbiamo prendercene cura, sapendo che non siamo padroni della Creazione, ma suoi custodi”. Si tratta di Don Franco Manzo, parroco di S. Massimo a Torino, noto perché il 4 ottobre (S. Francesco) benedice cani, gatti, conigli e canarini sostenendo che “Chissà, forse li rincontreremo in Paradiso”.

Francamente, da laico, non credo c’incontreremo ancora in un al di là improbabile. Ed è per questo che mi dò da fare qui, su questa terra finché ho ancora tempo. Mi dò da fare per loro, nostri “fratelli minori”, ma anche per quelli “maggiori” che soffrono e sopportano le angherie dei prepotenti, di chi ha la forza e non la ragione. Ma questa è un’attività che non mi piace andare a sbandierare il giro, in salotti e talk show.
20 aprile 2012
da Tiscali

Laika 3/11/1957

Laika 3/11/1957




domenica 22 aprile 2012

ASSOCIAZIONE "ZERO", CULTURA A MILLE

ASSOCIAZIONE "ZERO", CULTURA A MILLE 
http://www.ilgiornaledellebuonenotizie.it/?p=5365




ASSOCIAZIONE “ZERO”, CULTURA A MILLE 

BY GIANLUCA SCORLA – 20 APRILE 2012
POSTED IN: BUONE NEWS, CULTURANDO

Campanili del Duomo di Bressanone

E’ partita dal nulla, nel mese di dicembre 2011, l’Associazione Zero. Ci piace pensare sia nata attorno al tavolo di un caffè di Bressanone – Bolzano, in un freddo pomeriggio invernale, magari sull’onda della canzone di Gino Paoli “ Eravamo quattro amici al bar”, per dare una nota di contrapposizione agli ormai famosi quanto scontati mercatini di Natale.
Non sappiamo se il reale e l’immaginario coincidono, in ogni caso gli amici che si sono associati sono sei e non quattro.
Diana Lo Mei Hing, Sandra Bonavida, Eugen Deluggi, Andrea Gugliotti, Evelyn Harrasser e Marisa Minuzzi, si pongono degli obiettivi di tutto rispetto: promuovere rassegne artistiche, letterarie, teatrali, cinematografiche, multimediali e musicali,
 sostenendo manifestazioni multidisciplinari e di integrazione di culture.
A questi già impegnativi propositi si affianca anche l’ambizione di organizzare serate a tema con esponenti culturali
allargando anche gli orizzonti all’invenzione di una seconda vita per gli spazi insoliti o inutilizzati.
Dall’idea primordiale, che abbracciava a 360 gradi ogni forma artistica, dalla pittura alla scultura, dall’architettura alla grafica, interessando temi quali la musica e la fotografia naturale, sono nate le parole d’ordine del gruppo: qualità e differenza.
L’aspetto più importante di un qualsiasi progetto – scrivono i fondatori nel presentarsi ai cittadini – risiede nella sua reale capacità di migliorare la nostra visione d’insieme della vita.
Promuovere la cultura, e di conseguenza la creatività, non è lasciare che il caso determini un risultato qualsiasi. La creatività – si legge ancora - proviene da una conoscenza approfondita, da una passione autentica, da una lunga ricerca, dall’applicazione pratica delle singole capacità: il risultato è ciò che ognuno di noi, in definitiva esprime con il suo modo di essere, di esistere.
Conferenza stampa 18 Aprile 2012
Sala Conferenze Cassa di Risparmio di Bressanone

Abbattere le barriere geografiche, collaborando con professionisti di tutto il mondo, con le scuole ma anche con artisti sconosciuti che non trovano la possibilità di emergere nella società della cultura, proponendo una visione dinamica innovativa e sperimentale – volta a stimolare la crescita attraverso una ricerca continua – è lo spirito dal quale sono animati.
L’elefante asiatico, in via di estinzione a causa della deforestazione, sarà il protagonista della Mostra intitolata “Il giardino segreto – Il lungo viaggio dell’elefante”, presentata dall’Associazione Zero alla prima conferenza stampa avvenuta mercoledì 18 aprile nella Sala conferenze della Cassa di Risparmio di Bressanone. L’inaugurazione della mostra si terrà sabato 19 maggio alle ore 10,30 all’Hotel Elephant di Bressanone e vedrà coinvolti diversi artisti che hanno decorato cinquanta sagome di elefanti. Nel loro “viaggio”, le opere sosterranno l’attività dell’associazione The Asian Elefant Foundation.
Un grande “in bocca all’elefante” all’Associazione da tutta la Redazione.
Gianluca Scorla

E-mail:associazione.zero.verein@gmail.com – http://www.associazionezeroverein.blogspot.com