In Cina agli Orsi della Luna
prelevano la bile come rimedio afrodisiaco
di Oscar Grazioli
Non so se tutti sanno cosa sono
gli Orsi della Luna e forse in passato ne ho già scritto. Ebbene c’è una
pessima notizia che mi costringe a riprendere l’argomento. Tra le mille
orribili pratiche cui i paesi orientali, come Cina, Laos, Vietnam ecc.,
sottopongono gli animali, c’è lo sfruttamento degli orsi per estrarre la loro
bile, considerata un rimedio terapeutico e afrodisiaco. La “vita” di questi
plantigradi è una delle miserie umane morali più tragiche. Costretti in gabbie
dove riescono a mala pena ad allungare un braccio per prendere il piatto con un
po’ di cibo che gli viene fornito, sono obbligati a stare nella stessa
posizione praticamente fino alla morte che può arrivare anche dopo 20 anni di
agonia. Con un tubo metallico piantato nella cistifellea dai loro corpi sfiniti
viene estratta quotidianamentela bile.
La loro immobilità li costringe a
fratture spontanee e a enormi lesioni da decubito,
con perdita di vaste aree di pelle e muscolo, in un dolore senza confini che
termina solo con la morte liberatoria. Tutto questo è stato più volte accertato
e filmato dai componenti di varie associazioni tra le quali spicca Animal Asia
Foundation che, con un sapiente e intelligente lavoro diplomatico, è riuscita a
entrare in contatto con le alte sfere della politica cinese, convincendole che
l’immagine offerta al mondo, da questa pratica, era di gran lunga peggiore del
preteso beneficio di una bile che non ha alcune delle caratteristiche
decantate.
Il governo cinese, da qualche
anno, ha cominciato a smantellare le “fattorie della bile”, anche se ne rimangono comunque centinaia nella sterminata
Cina e ha concesso all’associazione di creare dei centri di recupero, dove gli
orsi sequestrati vengono curati e riportati a una vita se non normale
accettabile.
Ora, l’associazione ha lanciato
su Facebook e su Twitter il suo grido d’allarme, perché è in grave pericolo il Centro di Recupero in Vietnam che il
direttore del parco Tam Dao (dove è situato il centro), vorrebbe chiudere, con
la scusa che c’è bisogno di terreno per la difesa nazionale. In realtà tutti
sanno che il direttore Din Thien vuole regalare alla figlia quell’area per
farne una sorta di parco nazionale, con alberghi di lusso.
La chiusura del Vietnam
BearRescue Centre, comporterebbe lo “smaltimento” dei 104 orsi attualmente ricoverati dopo il sequestro in varie fattorie
della bile, oltre alla perdita del lavoro per lo staff di 77 vietnamiti
impiegati e la perdita di 2 milioni di dollari investiti dalla Animal Asia
Foundation. Anche l’economia locale subirebbe un severo impatto negativo, visto
che il centro di recupero è meta di studiosi e turisti da tutto il mondo.
“Siamo disperati” scrive al
mondo intero Jill Robinson, veterinaria direttrice del centro “ non
sappiamo dove mettere i 104 orsi e la perdita di 2 milioni di dollari, tutti
oggetto di donazioni, sarebbe una ferita mortale per la nostra associazione. Vi
prego di scrivere al Primo Ministro vietnamita che sta per essere ingannato sul
destino dell’area dal direttore del Parco in accordo con il ministro della
difesa”. Al seguente indirizzo basta cliccare su “email now”, firmare con nome, cognome e indirizzo e cliccare su “invia”. Io l’ho
appena fatto. Fatelo anche voi. Servirà a poco? Può darsi, ma è quel che
possiamo fare al momento. Questa follia umana delle fattorie della bile va
combattuta senza tregua e senza quartiere.
19 ottobre 2012
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